Isee 2023: in caso di mancata presentazione o difformità si rischia di dover pagare di più
Isee 2023: in caso di mancata presentazione o difformità si rischia di dover pagare di più
Venezia, 12 giugno 2023 – Si ricorda (a chi non l’abbia ancora fatto da gennaio a oggi) di presentare al più presto la Dichiarazione Isee 2023 (Dsu, Dichiarazione sostitutiva unica) presso un Caf o tramite il sito internet dell’Inps o avvalendosi di un commercialista.
Solo con un Isee aggiornato la Regione potrà calcolare – e l’Ater applicare – il canone di locazione esatto, secondo quanto stabilito dalla Legge regionale n. 39/2017.
Se l’Isee non perverrà in tempo l’Ater sarà costretta (obbligo sancito dall’art.42 della Legge regionale n.39/2017) ad applicare con la prossima bollettazione il canone massimo aumentato del dieci per cento.
Occorre inoltre chiarire eventuali ‘difformità o omissioni’: si verificano infatti casi di “mancato riconoscimento” dell’attestazione Isee 2023 da parte della piattaforma informatica regionale che calcola i canoni di locazione. Questo accade quando vi sono differenze tra quanto ha dichiarato l’inquilino al Caf con la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) e quanto risulta – generando l’Isee – dopo i controlli automatici con altre banche dati (Inps, Agenzia delle entrate, Istituti di credito, Pubblico registro automobilistico, ecc.).
In questo caso l’inquilino deve rivolgersi nuovamente al Caf per verificare le anomalie e ottenere una attestazione Isee “non difforme”. Oppure deve trasmettere all’Ater la documentazione comprovante la completezza e veridicità di quanto indicato. Oppure inviare una auto-dichiarazione in cui chiarisce i motivi delle difformità e dimostra la correttezza dei dati. Nel frattempo l’Ater calcolerà un canone di locazione provvisorio sulla base dell’Isee esistente, mantenendo la facoltà di effettuare ulteriori verifiche e richiedere altra documentazione.